Lotta al Porno, una priorità civica
La maggior parte delle persone sono convinte che la fruizione della
pornografia possa essere tranquillamente parte delle attività quotidiane
senza che questo possa comportare alcun tipo di problema. Lo fanno
tutti, che male c'è, non succede niente, non faccio male a nessuno...
queste le tipiche frasi che chi ne fa uso pronuncia per discolparsi o
che semplicemente pensa senza arrivare a palesare la propria
inclinazione. Ciò che succede al pornofruitore e a chi ha relazioni
strette con lui (o lei) è tutt'altro che banale e non può essere
sottovalutato.
La pornografia nel corso della storia è apparsa a più
riprese a partire dai disegni e dalle iscrizioni sulle case dell'antica
Pompei, agli scritti dei rinomati autori dell'epoca e della poesia
greca, fino ad arrivare al medioevo con Boccaccio e Aretino. Sono del
1700 le prime stampe licenziose mentre con l'avvento della fotografia e
della cinematografia la diffusione diviene sempre più importante
passando in breve tempo da una distribuzione amatoriale a quella di
massa. Verso la fine degli anni 80, dopo l'introduzione della
televisione nel tessuto sociale il mercato della pornografia era
arrivato a quello che si credeva potesse essere l'apice con telefoni
erotici, cinema a luci rosse, sexy shop, video cassette e riviste ma non
si erano fatti i conti con l'ennesima rivoluzione: internet. Pagine
web, chat private o pubbliche, messaggi istantanei, e-mail, connessioni
peer-to-peer, newsgroups diventarono in poco tempo i sistemi più
utilizzati per diffondere e usufruire della pornografia. La
proliferazione di cellulari, tablet e smartphone ha reso poi tutto
questo visionabile dovunque e in qualsiasi momento. L'accessibilità
praticamente senza limiti rende potenzialmente rischioso navigare in
internet soprattutto per i bambini e i giovani che spesso si imbattono
in materiale pornografico senza neppure averlo cercato, non a caso
attualmente i maggiori consumatori di pornografia sono gli adolescenti
tra i 12 e i 17 anni.
L'economicità di internet che spesso mette a
disposizione gratuitamente questo tipo di materiale rende ancora più
facile il suo reperimento. L'anonimità e l'assenza di rintracciabilità
sono un ulteriore incentivo. C'è poi il problema dell'aggressività,
ossia i sistemi sia leciti che illeciti con i quali i produttori di
pornografia cercano di accalappiare nuovi consumatori, specialmente
bambini e adolescenti che hanno una lunga vita davanti durante la quale
potranno elargire valanghe di soldi nelle loro tasche. Altra
caratteristica dell'utilizzo di internet per reperire materiale
pornografico è l'isolamento che si crea nell'utente. L'integrazione,
indica invece che internet è ormai parte integrante della vita delle
persone. C'è poi l'imposizione, ossia il fatto che spesso l'utilizzo di
internet sia imposto per lavoro pertanto può risultare molto difficile
liberarsi di questa abitudine. L'interattività è quella caratteristica
che indica la possibilità di interazione tra due soggetti. Per ultima
l'intossicazione chiarisce che la dipendenza da pornografia è molto
simile alle altre dipendenze (droga, alcool, gioco d'azzardo).
I
fattori di rischio derivanti dalla fruizione di pornografia sono
riconducibili a tre categorie. La prima è quella dovuta ai mass media,
essendo essi traboccanti di contenuti a sfondo sessuale, si può dire che
i media compiono un processo di "pornografizzazione" di massa. Questo
processo ovviamente parte dall'invasione di figure sessualmente allusive
nei cartoni animati e nei programmi per bambini e adolescenti. Un mezzo
dove si esercita fortemente questo tipo di messaggi è la pubblicità
nella quale spesso si strumentalizza il corpo di uomini, donne a bambini
attraverso comportamenti sessuali; nudità; atteggiamenti provocanti;
riferimenti a oggetti, gesti o parole riferiti all'ambito sessuale;
rappresentazioni velate.
Il 64% dei programmi in prima serata hanno
riferimenti sessuali mentre in quelli per adolescenti si arriva all'83%.
Nei video musicali si sale al 90%. Il mercato delle riviste produce
giornali per bambine che vengono letti già a 6 anni nei quali si cerca
di indurle ad essere sessualmente attraenti. Nei giochi elettronici sono
ricorrenti richiami alla sessualità e alla violenza.
Un altro
sistema utilizzato dai giovani è il sexting ossia l'invio di fotografie o
video con immagini di sé stessi nudi o seminudi in cambio di ricariche
di cellulari o soldi. Spesso queste immagini vengono poi utilizzate dal
ricevente a scopo ricattatorio.
Tutta questa esposizione aggressiva e
prolungata innesca nei bambini e nei giovani l'acquisizione di
comportamenti sessuali deviati che prima o poi emergono nel corso
dell'esistenza del soggetto. Se poi all'immagine con riferimento
sessuale si aggiunge la violenza il suo impatto è altamente potenziato,
per questo spesso vengono associate. C'è dunque un sodalizio tra i mass
media e i produttori di pornografia per agevolare in ogni modo possibile
l'avvicinamento al porno da parte dei giovani. L'omogeneità con la
quale vengono presentati i messaggi riguardanti la sfera sessuale
rafforzano l'idea che quello sia il modo migliore per relazionarsi.
L'oggettificazione di sé stessi e del partner è la naturale conseguenza
del bombardamento mediatico e successivamente (e conseguentemente)
pornografico.
Uno dei fattori di rischio più determinanti è l'età in
cui si inizia ad usufruire della pornografia. Più si è giovani più le
conseguenze sono devastanti sia a livello individuale che sociale. Per
questo i teorici del gender stanno tentando l'indottrinamento in età
prescolare, a partire dall'asilo, proponendo visione di materiale porno
omosessuale e letture di libri omoerotici, per arrivare a sdoganare
perfino la pedofilia.
A livello scientifico è evidente che
l'indottrinamento mass mediatico e pornografico può comportare gravi
effetti soprattutto in presenza di psicopatologie. Bisogna sottolineare
che chi non ha questo tipo di disturbi potrebbe avere danni superiori a
chi ne ha, non è pertanto indicativo.
Cerchiamo di capire ora come funziona il nostro cervello, ovvero cosa succede quando si visiona pornografia.
Alla
vista dell'immagine pornografica l'occhio invia un segnale al nucleo
genicolato laterale che è una parte del talamo che si occupa delle
percezioni visive, dopo di che viene trasmessa alla corteccia visiva
rilasciando testosterone che aumenta l'eccitamento sessuale.
Successivamente si attiva l'area tegmentale ventrale che produrrà
elevati livelli di dopamina, questo neurotrasmettitore viene rilasciato
quando si assumono droghe e induce dipendenza, produce sensazioni di
estasi ed euforia e fissa l'attenzione esclusivamente sull'immagine.
Contemporaneamente le ghiandole surreali producono noradrenalina che
stimola l'eccitazione sessuale, lo stato di euforia e la memoria che fa
si che l'immagine si fissi, questo neurotrasmettitore ha un ruolo
fondamentale anche nel controllo del dolore e dell'umore. L'effetto di
questi tre neurotrasmettitori più la serotonina che vengono rilasciati
contemporaneamente potenzia lo stato di eccitamento generale che può
durare per diverse ore. A questo punto con il raggiungimento
dell'orgasmo l'attività dell'amigdala decrescerà togliendo tensione e
ansia mentre l'ipotalamo aumenterà il rilascio di ossitocina che crea un
forte legame tra i partners producendo una sensazione di unità,
vicinanza e attaccamento e rilascio di vasopressina. Questo comporterà
che invece di rafforzare il legame con il partner l'ossitocina
consoliderà il legame con l'immagine visionata. Durante l'orgasmo il
corpo produce anche degli oppioidi endogeni, la visione ripetuta di
pornografia aumenta sempre di più la tolleranza a questi ricettori e per
questo motivo la visione diventa ogni volta più hard. Se in un adulto
tutto questo processo ha l'effetto di generare dipendenza, nel bambino
l'immagine pornografica viene recepita immediatamente dall'amigdala ed
impressa nella memoria senza il coinvolgimento della neocorteccia,
pertanto non ci potrà essere un eventuale processo cognitivo, ovvero non
ci sarà nessun filtro.
Le conseguenze per la fruizione di
pornografia sono riscontrabili a livello familiare, lavorativo,
cognitivo, economico, medico e sociale.
Gli effetti a livello
personale sono: la diminuzione dell'attrazione sessuale verso il partner
e di risposta alle sollecitazioni; ossessiva attenzione verso
determinate parti del corpo delle persone; impiego sempre maggiore di
tempo per la fruizione di pornografia, tempo che viene tolto ai vari
impegni quotidiani; perdita di ore di sonno; emozioni negative.
Gli
effetti sul partner del dipendente sono: diminuzione della soddisfazione
sessuale; sensazione di inadeguatezza con perdita di autostima;
giudizio nei confronti del partner; rifiuto di avere rapporti sessuali
con il partner; percezione di lontananza emotiva; rottura della
relazione.
Se il soggetto dipendente è un adolescente le conseguenze sono ancora più gravi.
Ora
vediamo qualche numero per capire a cosa ci riferiamo esattamente
quando diciamo che la pornografia smuove una valanga di soldi.
Una
ricerca dell’Università del New Mexico negli Stati Uniti ha stimato che
nel 2014 l’industria mondiale del porno valeva 97 miliardi dollari.
In Internet ci sono circa 414 milioni di siti porno che fruttano 4 miliardi di euro secondo quando riferito da onlineschool.org.
Sempre stando a quanto dichiarato da questa organizzazione il 35% delle ricerche effettuate sul Web riguarda la pornografia.
Ogni giorno il porno si diffonde attraverso 2,5 miliardi di e-mail hot.
Ogni secondo 28.000 persone visitano siti hard e vengono spesi 2.800 € per contenuti porno sui siti.
Secondo
una ricerca pubblicata su Repubblica nel 2008 c'era già un giorno
d'affari mondiale di 70 miliardi che vedeva la Cina in testa alla
classifica con 19 miliardi spesi tra film, linee telefoniche, gadget,
cinema hot, tv satellitari, club privati e siti internet. Subito dopo
c'erano la Corea del Sud, il Giappone e gli Usa. L'Italia con 1,3
miliardi si posizionava al settimo posto.
Le capitali dell'industria del sesso sono Los Angeles e Las Vegas.
Nel
2012 gli analisti di PornWatchers hanno scoperto che per guardare gli
oltre 700.000 film allora presenti in rete avrebbero dovuto impiegare 16
anni senza interruzioni e che i due maggiori portali contavano circa 93
miliardi di visualizzazioni per un tempo stimato di un milione e
200.000 anni.
Tutti questi dati servono a rendere l'idea di quanto la
vita di moltissime persone sia profondamente condizionata dalla visione
di pornografia.
Se io fossi una fruitrice di materiale pornografico
leggendo i dati enunciati fin'ora deciderei di smettere immediatamente!
Non potrei mai accettare che ci siano persone che deliberatamente si
approfittino di ciò che è naturale, ossia la sessualità, per generare
una dipendenza patologica e guadagnarci su miliardi di €.
