PdF: “basta poltrone, pensiamo alla città”
Il gotha del Popolo della famiglia scende in campo e di fronte al
‘marasma-Gela’ che si registra nel dibattito politico che non trova una
sintesi perché tutti voglio diventare sindaci e nessuno fa un passo
indietro, vuole dire la sua. La proposta è quella di lasciare da parte i
personalismi, le imposizioni antidemocratiche e pensare alla città. Con
i progetti, con la voglia di dare un contributo oggettivo. Per il bene
di una città distrutta dove ancora ci si riunisce per parlare di ‘posti’
e non di servizi.
“ A pochi mesi dalle elezioni si assiste solo ad una clima litigioso che non lascia spazio alle esigenze della città. Basta pensare alle poltrone, pensiamo alla città!
Noi vogliamo parlare con i movimenti moderati ma per condividere un
progetto secondo i nostri principi e non certo per occupare i posti di
comando – dice il coordinatore nazionale e vice segretario Nicola Di
Matteo – Abbiamo proposto azioni concrete per cambiare questa società
dalle fondamenta, come l’assegno di cittadinanza porta ad oziare e non è
produttivo né educativo. Il reddito di maternità porta invece a
favorire la natalità e si minano le condizioni generali welfere che
finora ci ha permesso di avere l’istruzione e la sanità gratuite. Il
nostro movimento nasce per servire e per questo obiettivo deve spendersi
per il bene comune per questo principio fondamentale che muove il
nostro organismo politico. Veniamo contattati in quanto movimento nuovo
che può rappresentare l’ago della bilancia . Abbiamo convenuto
un’alleanza con la Lega ma parliamo anche con gli altri movimenti per
condividere obiettivi. Gela è una grande macchia che va risanata quindi o
prendiamo in mano la situazione in maniera concreta o non si può andare
avanti. Andare ad occupare poltrone per scopi personali non serve
all’obiettivo, mettere su baracconi per fare presenza non serve; al
contrario significa distruggere Gela ed abbiamo constata quanto è stata
abbandonata. Cosa ha fatto la politica finora per servire la città? Per
offrire i servizi, cosa? Ma questa Sicilia interessa a qualcuno? A noi
interessano i fatti per la gente. A che serve essere onorevole se non si
producono fatti? A Gela serve la sicurezza: ho visto giovani a briglia
sciolta, eppure ci sono tante bellezze storiche e naturali. Non si può
fare politica e lasciare che tutto scorra così eppure ammantarsi del
titolo di rappresentante politico. E invece purtroppo la politica si
nutre di clientelismo. La sicurezza si assicura impegnandosi contro il
sistema malavitoso senza avere paura: o siamo nati per morire in croce o
non si fa politica. Senza mezze misure. Anche sul tema
dell’immigrazione la longa manus della mafia ha allungato i suoi
tentacoli e su questo dobbiamo lavorare”. “Il dissesto politico
preoccupa non poco il PdF – aggiunge il rappresentante nazionale
Emanuele Zappulla – e nonostante le queste difficoltà , ci sono tanti
partiti che potrebbero convergere su un unico nome e invece si assiste e
si perde tempo con i soliti sistemi delle vecchie logiche in cui ognuno
propone sé stesso. I nomi spendibili ci sono ma si deve convergere su
un unico progetto. E invece tutto viene bloccato da imposizioni
antidemocratiche che arrivano dalle stesse persone che da 20 anni
tentano di manovrare le sorti della politica e della città per fini
personali “.
Fonte: http://www.visionedioggi.it/index.php/2019/01/27/pdf-basta-poltrone-pensiamo-alla-citta/